"Non siamo in alto per caso"

Spalletti: "Il Napoli è uno spot per il nostro calcio"

1508509297684_GettyImages-853039962.jpg"Se si vuole restare in cima bisogna essere solo bravi, non ci sono scorciatoie o mosse particolari. Devi andarli a sfidare essendo convinto che puoi avere la meglio in molte delle fasi di gioco. Noi ormai non ci possiamo più tirare indietro, non si va li e si tenta di sfruttare una situazione, loro sono talmente bravi che devi andare per forza a creare dei problemi e noi abbiamo le qualità per creargli problemi." Sono le parole del tecnico dell'Inter, Luciano Spalletti, che non si tira indietro e guarda alla sfida con il Napoli coma una occasione per far vedere che la sua squadra è da vertice.

"Ora ci siamo dentro fino al collo, magari insperato ma poi dopo un po' prendi i connotati del livello dove vivi e ora devi andare a cercare di vincere anche in casa loro. Non ci sono scorciatoie, non c'è alternativa, ci vuole equilibrio, ci vuole arte e questa viene dal lavoro quotidiano".

"Moratti parla di scudetto? Ha detto giusto, ha parlato di sogno, illusione, lui ha vissuto quei periodi e usa il momento che ha vissuto. Ci ha fatto piacere vederlo nello spogliatoio a fine partita con i colossi di calciatori che erano con lui, con Tronchetti e i dirigenti contenti. Ci ha dato una spinta", ha sottolineato Spalletti che con la Roma ha vinto a Napoli e questo può trasmettere grande convinzione nei giocatori.

"A questi calciatori posso raccontare poche cose, basta vedere l'atteggiamento dopo il 2-2 nel derby, ti fa capire cosa hanno nella testa e nel cuore. Vogliono imbottire la squadra di 'interismo', si vede nelle intenzioni giornaliere, e il fatto che hanno avuto la determinazione nei momenti in cui hanno dovuto dimostrare le loro intenzioni, parlo del secondo pareggio, la dice lunga. Questi sono calciatori professionisti e sanno quale è l'atteggiamento giusto per vincere. E' una questione di mentalità e io non posso farci niente, quando subisci il 2-2 in una gara importante come quella sei praticamente nullo, puoi parlare in panchina e nessuno ti ascolta a meno che non gli mandi un messaggio da leggere, hanno saputo reagire da soli".

Si parla di Napoli-Inter come sfida tra bellezza e pragmatismo, e il tecnico nerazzurro concorda. "Loro sono belli ma anche concreti, hanno fatto tanti gol, hanno dato emozioni al loro splendido pubblico, ma noi ci stiamo attrezzando. Da una partita all'altra ci può essere anche un balzo avanti più lungo che ci permette di accorciare le differenze che ancora ci sono. Abbiamo dei ragazzi che assorbono subito quello che vogliamo con risposte di qualità. Vogliamo giocare partite belle, che diano emozioni e questa è una di quelle", ha aggiunto Spalletti

Per affrontare il Napoli bisogna partire dalla prestazione nel derby. "Sono prestazioni che lasciano qualcosa, hanno messo qualcosa nel piatto. C'è stato il momento in cui abbiamo sofferto e abbiamo difeso, in cui è stato bravo Handanovic, ma sempre con ordine. Qualcosa abbiamo concesso ma fa parte della nostra disponibilità a subire quelle situazioni che in altre partite non abbiamo concesso. A livello generale resta una partita di grande livello".

Per l'allenatore nerazzurro non è un caso che Inter e Napoli sono in testa al campionato. "No, l'Inter ha lavorato bene per le scelte che ha fatto, il Napoli lavora da tre anni sullo stesso progetto e telaio, poi dipende dalle valutazioni e le analisi che si vogliono fare. Per il momento siamo stati bravissimi nelle scelte di cui parlavo prima, nel saper cogliere l'attimo da parte di questi professionisti. Il Napoli fa calcio a questi livelli da tre anni ed ha questa classifica qui e manda un messaggio importante anche in Europa, è uno spot per il nostro calcio. Ma non dimentichiamoci tutto il resto, si commetterebbe un errore. Ogni settimana parte un treno, un po' come per Icardi, chi è davanti è quella che vincerà e chi è dietro è fuori dalla Champions".

"Il Napoli mi sta simpatico, Sarri anche, ma per vincere il campionato bisogna arrivare davanti alla Juventus. Se perdi, sei due punti dietro ma c'è ancora un campionato da giocare. La Roma è una squadra fortissima, io la conosco bene, ha venduto un paio di calciatori ma ne ha comprati dello stesso livello, l'anno scorso ha fatto un campionato importante. Anche la Lazio è dentro, non la dimenticate, per mentalità, gioco acquisito, telaio, per struttura fisica di squadra, capacità di Peruzzi di dare il contributo."

"Il Milan? Io mi fido di Montella, è uno che sa parlare di calcio e se dice che ha le qualità per rientrare nel giro, ci credo. Abbiamo già nominato sei squadre da zona Champions e con quelle dovremo vedercela fino in fondo, se riusciremo a starci", ha proseguito l'allenatore dell'Inter.

La partita di Manchester del Napoli non ha sorpreso il tecnico toscano. "Non trovo nulla che mi sorprende del Napoli, per me sono perfetti. Ho guardato con curiosità il City perché lo conosco meno, Guardiola è bravo a trovare delle strategie particolari infatti giravano palla a tre e il terzino sinistro non lo alzavano troppo, faceva il terzo centrocampista più che l'aiuto in attacco abbassando la unta esterna a fare il terzino. Il Napoli poi ha trovato le misure ed ha saputo ricreare i presupposti per pareggiare e se lo avesse fatto il City avrebbe sofferto perché si era abbassato pensando di aver trovato la vittoria. Ma il Napoli non è cambiato, ha fatto quello che fa sempre in maniera incredibile. Ma non penso che i nostri calciatori debbano essere stimolati da una partita così, dovrebbero averlo già dentro. I calciatori del City che costano meno costano 40 milioni. Ci sono calciatori in panchina che l'anno prima hanno vinto il campionato. Il Napoli ha fatto bene e ha dimostrato di essere forte. Prima del derby si diceva che Icardi creava problemi alla squadra, ora si dice che deve portare il peso della squadra sulle spalle. Prima ci limitava, ora si parla solo di lui. Bisogna mantenere un equilibrio sia in un senso che nell'altro, sono a braccetto con il resto della squadra".

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  • pubblicato20.10.2017
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